Come si vive all’interno del Villaggio di Morosolo?

In questo momento nelle nostre 6 comunità educative abbiamo 49 ospiti, di cui 14 mamme e 35 bambini (da 0 a 12/13 anni). Questi mesi hanno richiesto tanto impegno da parte degli educatori e dello staff per far fronte alle esigenze generate dalla pandemia: il supporto alla didattica a distanza, soprattutto con bambini che richiedono un affiancamento costante; la gestione dei casi di quarantena preventiva, numerosi nei mesi in cui le scuole erano aperte; la gestione dei casi di positività al Covid19 che, molto limitati, si sono verificati anche all’interno del nostro Villaggio.

Questi mesi ci hanno insegnato quanto sia importante “essere comunità” nel senso dell’essere insieme, del darsi supporto nei momenti difficili. È stato questo l’aspetto che, più di ogni altro, ha aiutato ognuno di noi, grandi e bambini, ad affrontare le difficoltà.

Cosa significa formazione?

All’interno delle equipe è nata l’esigenza di una formazione specifica e approfondita che permettesse di acquisire metodi e strumenti adatti alla presa in carico delle nuove esigenze che quotidianamente incontriamo. Prezioso è stato l’apporto di figure esterne che ci hanno guidato in questo percorso di formazione. In questi mesi le varie equipe hanno avuto occasione di confrontarsi con professionisti nel campo della tutela del minore (Giudici onorari e Pubblici ministeri) che hanno dato importanti e chiare indicazioni rispetto alla gestione delle responsabilità in questo ambito, tanto fondamentale quanto delicato, del nostro operare. Avere al nostro fianco persone che possano dare sguardi diversi e letture specifiche alle situazioni che si vivono e si incontrano, ha permesso di costruire proposte mirate e affrontare anche le situazioni più critiche con maggior consapevolezza e serenità.

Cos’è il Case Manager?

Ci siamo resi conto che sarebbe troppo complicato, per le nostre figure direzionali, essere sempre presenti, per ogni situazione incerta da risolvere, che si può creare quotidianamente nelle nostre sei case residenziali. Per questo motivo si è pensato di creare una figura che fosse sempre presente: il “Case Manager”. Un operatore la cui costante presenza gli permette di seguire le situazioni più specifiche che si verificano nelle diverse case, di sostenere lo staff, e qualora ce ne fosse il bisogno di intervenire con le misure adeguate.

Una delle attività del Case Manager è la stesura del PEI, Progetto Educativo Individualizzato, che viene redatto nel momento in cui l’ospite viene affidato al Villaggio. In esso vengono specificate le caratteristiche, i bisogni, le disposizioni del tribunale riguardanti ciascun ospite. Questo documento molto importante viene periodicamente aggiornato e riporta la vita quotidiana, i progressi, le difficoltà di ciascuno.

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Quali iniziative intraprendete per i vostri ospiti?

Abbiamo sentito il bisogno di creare un luogo dove i nostri bambini potessero socializzare dopo la chiusura degli asili e scuole. Così è nato lo “Spazio Primavera”. L’apertura dello “Spazio Primavera”, ci permette di rispondere alle necessità, ai desideri e ai bisogni dei più piccoli, aiutandoli con attività specifiche, mirate per ogni bambino. In questo modo le mamme presenti al Villaggio trovano il tempo per seguire il progetto di reinserimento sociale e lavorativo che dovrà dar loro la capacità di autogestione nel momento in cui lasceranno il Villaggio. Per i bambini che presentano necessità particolari abbiamo introdotto la figura della neuropsichiatra per aiutare ad affrontare alcune delicate fragilità dei nostri ospiti con la professionalità necessaria. Gli operatori hanno così le competenze idonee alla scelta degli interventi più efficaci per aiutare i nostri bambini.